domenica 7 gennaio 2007

BIOGRAFIA

Salvatore Scotellaro nasce nel lontano 1945, in un piccolo centro della Basilicata che all’epoca contava pochi abitanti, qualche pecora, alcuni suini, parecchi bovini e molti, moltissimi sterna_derni (animati e non). Il progetto della grande villa comunale all’epoca non era che un’ammasso di terra battuta e qualche albero. Niente mattonelle, niente chioschetti di gelati.
Già a 15 anni il giovane Salvatore fa palare di sé. Ha un disumano spirito imprenditoriale che gli fa intuire quale sarà il suo futuro.
Comincia a coltivare il suo piccolo orto…
Con gli anni il suo piccolo orto si trasforma in un terreno di centinaia di ettari di pomodori, che gli da i finanziamenti giusti per progetti ben più grandi. Spaccio di droga, di armi e di politici.
A 30 anni Salvatore abbandona droga ed armi per dedicarsi solo ai politici. Ne coltiva ettari ed ettari, che nutre e svezza all’aria aperta, nella tenuta Scotellaro Pummarola. Quando i politici in erba sono giunti a maturazione, li raccoglie a sé, uno per volta, brandendo nell’aere un parokkolo e dice:
- Muvitv! Snò mo v’accid!
- Mo sciam! Mo sciam!
Manda così là fuori, i suoi bovini apostoli che per il resto della loro vita, nient’altro faranno che seguire la via indicata dal maestro.
Tempo dopo, uno di loro fu sorpreso a complottare con la concorrenza. E’ il 15 agosto del 1978, il giorno di SandiRocco. Nella piazza del paese, piena di gente che portava in processione la statua del Santo Protettore, accadde un episodio illuminante. Z’Vicinz, della confraternita del Sole che ride che portava la statua con altri 5, inciampando rischiò di cadere con statua e confratelli. Salvatore che si trovava lì vicino intervenne prontamente. Fu un attimo. Una grande luce si irradiò su tutta la piazza, investendo in pieno la figura del nostro che con un gesto quasi divino riuscì ad evitare il peggio. Così la statua fu salva, Z’Vcinz pure. Terminata questa parentesi estatica, Salvatore ritorna in sé e gli viene in mente di aver lasciato la sua tenuta incustodita. Perciò torna repentinamente alla Scotellaro Pummarola e scopre il suo discepolo migliore che stava tramando contro di lui. Scotellaro-mano ferma lo fa fuori con una sola parokkolata in testa.
Da quel momento Salvatore sarà sempre fedele al Santo che gli mostrò la via. Quel giorno nella storia locale, venne ricordato come U jurn du murt accis tradtour.
Ma con gli anni sempre più bovini apostoli tradiranno il loro maestro. Tutti faranno una brutta fine. Tutti tranne uno, U C’neis, latitante da circa venti anni. Ma Scotellaro ce la farà, lo troverà un giorno o l’altro.
Adesso è solo, solo contro tutti. Solo contro i suoi giuda che lo hanno tradito. Ma ancora ha la forza e la passione del 15enne che innaffiava il suo piccolo orto, che spacciava i primi chili di robba. Solo e forte fonda il suo partito. IL partito di Salvatore Scotellaro.

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